Il 25 gennaio a Carloforte e Calasetta, comunità tabarchine di Sardegna, si terrà il seminario di studi “Lingue minori e turismo” organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari nell’ambito dell’omonimo progetto da me diretto con la collaborazione dei colleghi Marta Galiñanes Gallén e Lorenzo Devilla, professori associati di Linguistica Spagnola e Francese del nostro ateneo. La realizzazione della giornata è stata resa possibile grazie all’importante sinergia venutasi a creare con il Progetto “Ràixe. Spazi virtuali per la Cultura Tabarchina” diretto da Marzia Varaldo, dalla disponibilità delle due amministrazioni e dal sostegno di associazioni culturali locali. Il seminario assume rilievo internazionale per la presenza di studiosi che porranno a confronto esperienze di altre aree europee con quelle rappresentate dai relatori di ambito isolano, ma il contesto ambientale tabarchino si presta particolarmente per una riflessione sul tema prescelto: l’attrattiva che le lingue minoritarie esercitano come elemento di un’offerta turistica di eccellenza, legata al recupero di un rapporto con i territori. L’idioma nativo e la consapevolezza dell’alterità linguistica sono infatti elementi qualificanti delle realtà territoriali, di cui contribuiscono a determinare il “carattere” assieme ad altri elementi culturali che acquisiscono a loro volta visibilità attraverso le denominazioni nella lingua locale: così il piatto tipico, il vino, la struttura ristorativa o ricettiva che assumono nomi legati alla tradizione linguistica del territorio possono rappresentare qualcosa di più che una mera manifestazione di folklore se assunti in relazione a una volontà collettiva di recupero, attualizzazione e mantenimento della specificità locale come bene collettivo ed elemento che contribuisce alla qualità della vita della comunità. (Fiorenzo Toso)